Storia

Fondata nel 1954, SPD è la prima scuola di design in Italia, nata proprio mentre il design italiano si sviluppava come patrimonio industriale e culturale, contribuendo alla sua diffusione internazionale.

Lesson SPD

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Gio Ponti

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Bruno Munari

Nino di Salvatore

Gio Ponti

La Scuola Politecnica di Design è stata fondata nel 1954 da Nino Di Salvatore, artista e teorico dell’applicazione dei principi della Gestalt psycologie alle discipline del progetto. SPD rappresenta così la prima scuola di design italiana, nata sulla base dell’interesse scientifico del suo fondatore verso le arti applicate, i processi industriali e le loro relazioni reciproche. Sin dagli esordi SPD avvicina programmaticamente ambiti diversi, dal design di prodotto alla grafica. La scuola ha per prima avviato una riflessione sulla centralità della formazione per il sistema design grazie a un solido impianto culturale e a uno specifico approccio che integra discipline differenti. Questo aggrega intorno a SPD personalità di primo piano provenienti dal mondo dell’arte, del progetto e della cultura scientifica, nomi che hanno contribuito all’affermazione del design italiano.

Bruno Munari, Max Huber, Pino Tovaglia, Rodolfo Bonetto, Walter Ballmer, Alberto Rosselli, Isao Hosoe, Heinz Waibl hanno tutti insegnato alla Scuola Politecnica di Design apportandovi una grande apertura sperimentale e un approccio umanistico interdisciplinare. Un ruolo centrale nella didattica era rivestito dalla scienza della visione, la materia inventata e insegnata da Di Salvatore stesso, che analizza e orienta in senso operativo i meccanismi della percezione.

Nel corso degli anni SPD ha continuato ad avvicinare i giovani progettisti ad ambiti formativi allora pionieristici, dal design dei mezzi di trasporto alla grafica digitale. Nella sua evoluzione la scuola ha preservato la sua caratteristica essenziale, la combinazione inedita di strumenti teorici e operativi solo apparentemente lontani – l’ergonomia, semiotica, gli studi sulla percezione, gli spunti provenienti dall’esperienze dell’arte cinetica –  che le ha consentito di formare generazioni di professionisti consapevoli.

I risultati di questa attività sono stati sottolineati negli anni da importanti riconoscimenti. Tra gli altri, le mostre alla XLII Biennale di Venezia, al Carrousel del Louvre e al Centre Pompidou di Parigi, la partecipazione alla seconda edizione del Triennale Design Museum, Serie e Fuoriserie, con un progetto selezionato dai curatori Andrea Branzi e Silvana Annichiarico.

SPD ha ricevuto la Medaglia d’Oro della X Triennale di Milano e il premio Compasso d’Oro ADI nel 1994 per gli straordinari meriti in campo educativo.

1957  Medaglia d’Oro della X Triennale di Milano

1973  Mostra al Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia di Milano

1979  Mostra al Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia di Milano

1984  Benemerenza Civica del Comune di Milano

1986  Mostra alla LXII Biennale d’Arte di Venezia

1990  Mostra al Centre Georges Pompidou, Parigi

1994  Premio Compasso d’Oro, ADI Associazione Disegno Industriale

2003  Primo premio SMAU Industrial Design Award, XII Targa Bonetto

2010  Esposizione al Triennale Design Museum, Serie e Fuoriserie, Milano

Grazie all’intreccio di cultura, metodo ed esperienza la scuola ha espresso nel corso degli anni molti talenti. Hanno studiato in SPD Aldo Cibic, Ferruccio Laviani, Christoph Radl, Cino Zucchi, Elio Carmi, Marco Ferreri, Maurizio Di Robiliant, Martì Guixé, Silvia Sfligiotti, Robin Rizzini, Lorenzo Damiani. Nomi emergenti dell’ultima generazione sono Cedomir Pakusevskij, Erasmo Ciufo, Alessandro Bonaguro, Jorge Manes Rubio, Alessandro Stabile, Isaac Pineiro, Rui Pereira, Salvatore Franzese.